Susanna Tamaro scrive a Mario Draghi per chiedere di eliminare il Green Pass«Prima o poi moriremo tutti. Intanto però sarebbe bello che potessimo riprendere a vivere», le parole della scrittrice sul Corriere della Sera. Nell’articolo che scrive spiega che il Paese ha bisogno di essere sollevato dall’ossessione dei decreti. E sui social monta la polemica.

“La scienza – scrive la Tamaro – ci dice che, vaccinati e non vaccinati, ci scambiamo comunque tutti allegramente il contagio. In quest’ottica risulta anche difficile capire l’attribuzione taumaturgica del Green pass. Personalmente non ho alcuna osservazione morale, filosofica o politica su questo importante documento […] Ma se ci contagiamo tutti in continuazione che senso ha? Non costituisce piuttosto un importante fattore di rischio? Con il super green pass, magari addirittura illimitato, una persona, soprattutto giovane, si sente appunto super sicura e abbandona quelle cautele che, davanti a un’epidemia così insidiosa, bisognerebbe pur sempre continuare a mantenere”

susanna tamaro

“E il fatto – continua – che si impedisca alle persone che non hanno ancora fatto la terza dose, come me ora, di avere qualsiasi tipo di vita sociale non è qualcosa che, oltre a ledere i diritti fondamentali della persona, dà anche il colpo di grazia ai negozi e ai parrucchieri che fin qui, con le unghie e con i denti, hanno tentato di resistere?». Poi si rivolge direttamente a Draghi: «Caro presidente, credo che anche lei durante l’infanzia abbia giocato a nascondino, si ricorda quel momento magico in cui il bambino più abile e veloce riusciva a toccare l’albero gridando: “Tana libera tutti”? Ecco, forse il nostro amato Paese ha bisogno proprio di questo, di lasciare alle spalle il dolore, la paura, l’impotenza, gli ossessivi controlli polizieschi per permettere alle energie vitali di rinascere e affrontare il periodo comunque economicamente difficile che ci aspetta”.
Verranno nuove epidemie, certo,  come ci viene funestamente ricordato ogni santo giorno dai media – ma tutti i viventi lottano costantemente contro gli agenti patogeni, in questo caso però la pandemia è alle spalle e continuare a ipotizzare catastrofi future è, da tutti i punti di vista, una follia. Comunque una profezia la posso fare anch’io. Prima o poi moriremo tutti. Intanto però sarebbe bello che potessimo riprendere a vivere», conclude.

Nella sua lunga lettera Susanna Tamaro riferisce anche dell’episodio che l’ha riguardata in prima persona: la scrittrice si trova in villeggiatura sulle Alpi ma quest’anno il suo “soggiorno creativo si è trasformato in un esilio civile”, scrive.

“Ero partita con degli scarponcini quasi rotti pensando di sostituirli in montagna nel negozio in cui mi servo da anni, dato che reputo la fedeltà agli esercenti un piccolo atto di resistenza umana, ma non mi è stato possibile perché il mio green pass era scaduto da un giorno”.

E quindi: “Niente caffè al bar, nessun confronto in una baita, non ho potuto neppure comprare dei francobolli alla posta. Il mio crimine? Essermi fidata di quello che mi aveva garantito lo Stato, vale a dire che le persone vaccinate dopo agosto 2021 sarebbero state coperte per nove mesi”.

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