Il senatore Balboni di Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge che prevede sanzioni severe per chi incita all’anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari, oltre a misure di prevenzione e sostegno per chi ne è colpito. Si evidenzia come i casi tra i giovani siano raddoppiati dopo la pandemia, con un aumento del 50% dei ricoveri. Il ddl punta a far capire che l’anoressia è una patologia psichiatrica da riconoscere come malattia sociale, istituzionalizzando la Giornata contro i disturbi alimentari e introducendo psicologi ed esperti dell’alimentazione nelle scuole per segnalare i primi sintomi.

«Oltre il 5% della popolazione pari a 5 milioni di persone – ha detto Lucio Malan, capogruppo Fratelli d’Italia in Senato – è affetta da disturbi del comportamento alimentare. Il ddl introduce misure specifiche di sostegno per chi ne è colpito, ma anche pene e sanzioni per chi istiga e incoraggia questi comportamenti, che non di rado hanno conseguenze fatali». Tra gli elementi del ddl, si prevedono multe da 20.000 a 60.000 euro e carcere fino a due anni a chi istiga all’anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari. Si prevede inoltre la presenza di psicologi a scuola, un aiuto alle famiglie per far sapere come approcciarsi e una relazione annuale alle Camere che dovrà esser predisposta dal Ministero della Salute. «Un ddl ampio – ha aggiunto Balboni – che punta sulla prevenzione ma anche sulla punizione. Mira anche a far capire che si tratta di una patologia psichiatrica che va riconosciuta anche come malattia sociale».

Accanto all’istituzionalizzazione della Giornata contro i disturbi alimentari, l’introduzione della prevenzione nelle scuole con psicologi ed esperti dell’alimentazione per segnalare i primi sintomi, si prevede l’introduzione nel Codice Penale del reato di istigazione all’anoressia, il 580 bis, per punire chi, prendendo di mira vittime adolescenti anche sui social, le convince che il loro corpo non va e le istruisce su come rigettare il cibo o non assorbirlo. In sintesi, il ddl punta a combattere l’anoressia come malattia sociale, prevenendo i primi sintomi e punendo severamente chi istiga all’anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari.

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