
Così come può succedere con qualsiasi cosa d’una certa categoria tecnologia, vi sono spesso i modelli principali che mostrano un esempio di cosa vedono per il mercato futuro (come l’Apple con gli AirPods) e quelli che poi cercano di prenderne ad imitazione. Non mancano naturalmente tutti quei prodotti che non solo prendono l’idea di base per sé, ma ne adottano una completa nuova direzione per chi magari preferisce presentarsi in maniera differente in pubblico.
La Beyerdynamic ha avuto proprio quest’idea, volendo offrire il loro paio di cuffiette True Wireless con un certo numero di aspetti che possono risultare comunque interessanti, un modello che si fa chiamare Free BYRD. Vediamo dunque cosa c’è da dire al riguardo.
Cominciamo col dire che le cuffiette Free Byrd hanno un estetica che fa davvero una certa impressione. Questo perché queste cuffie tendono ad essere di grosse dimensioni nonostante la loro categoria, una dimensione che è fatta per accomodare i Driver da 10mm e le loro funzioni ANC molto ben sviluppate, oltre che la batteria con una più che nutrita autonomia.
Ma, vediamo di concentrarci ora sugli aspetti tecnici. Come già detto le Free Byrd hanno degli interni grandi che offrono perciò come risultato ottime funzioni specifiche. Come connessione è utilizzato il Bluetooth 5.2 ed è presente una certifica IPX4 contro gli schizzi d’acqua. Il processore interno supporta il Qualcomm aptX Adaptive, ma può anche leggere i codec AAC ed SBC. Non manca ovviamente la cancellazione attiva del rumore, molto efficiente se pensiamo al tipo di microfono montato (MEMS Omnidirezionale) presente in entrambe le cuffie. E’ dunque molto efficiente per la musica così che per effettuare chiamate telefoniche, ma bisogna anche dire che le Beyerdynamic Free Byrd hanno una piccola debolezza se andiamo a controllare le differenze fra i concorrenti e questo tipo di cuffiette.
Il primo aspetto riguarda, quasi per naturalezza, il Software. Le Free Byrd hanno la propria App per regolare alcuni aspetti audio, ed è anche piuttosto completo almeno sull’aspetto dei profili sonori: ma manca ancora molto per quel che si può definire la perfezione. Non si può modificare il modo con il quale queste cuffie si comportano, nella selezione dei vari comandi Touch, e non si può disabilitare nemmeno il sensore dell’inserimento del prodotto nelle proprie orecchie – una funzione apprezzata certo, ma che magari in certe occasioni non è davvero desiderata.
Sicuro: le Free Byrd sono ottime cuffie. Tecnicamente montano ottimi driver, hanno dei profili molto solidi per quel che riguarda l’efficienza fra le chiamate e le musiche d’ascoltare…ma c’è ancora molto lavoro da fare. Queste cuffie inoltre costano 250 euro, il che fa comunque pesare le 11 ore d’uso continuato che offrono, ad un prezzo che rende alcune alternative decisamente più appetibili.